Abstrakt: | Il grande predicatore del luteranismo polacco del XVII secolo era Samuel Dambrowski
(1577-1625) nato nella tipica famiglia protestante. Era pastore della parrocchia evangelica
di Poznań e dopo la demolizione della chiesa luterana a Poznań si era trasferito a Vilna
dove era diventato parroco della parrocchia polacca e sovrintendente di Lituania e Samogizia.
La gente si è sempre interessata e s’interessa anche adesso delle sue omelie („Prediche
o Corsi per bene” - „Kazania albo Wykłady Porządne”).
Nel contesto dell’insegnamento su Maria, le omelie di Dambrowski risultano importanti
per il fatto che a questo autore non si possono attribuire risentimenti cattolici; lui
stesso ha servito la chiesa 100 anni dopo la Riforma luterana ed è cresciuto nell’ambiente
evangelico. L’importante è il fatto che le sue omelie, anchè se scritte nel periodo di persecuzione
dei seguaci di Lutero e Calvino, non contengono tracce di polemica ma sono piene
di analisi biblica e paternalistica.
Dambrowski ribadisce chiaramente la santità e castità di Maria, anchè se la Madre
di Dio non può essere considerata mediatrice della salvezza. La lode, il lodare sono azioni
riservate esclusivamente a Dio. Per il luteranesimo, il ruolo di Maria è indubbiamente
quello pedagogico sopratutto in funzione della preghiera, d’imitazione delle onestà,
della vita della parola di Dio e d’accettazione della sofferenza.
La grandezza di Maria è ribadita dall’applicazione nei suoi confronti di diversi titoli,
quali: „madre vera e genitrice del Figlio di Dio,Vergine pura, Fidanzata divina, Benedetta
tra le donne, regalata per la grazia, devota, santa, pudica, madre della dolcezza graziosa,
madre di Gesú dolcissimo, fidanzata dello Spirito Santo, Madre di Dio” ecc.
Tuttavia Dambrowski non riconosce l’Immacolata Concezione; rivolge l’attenzione
al fatto che Maria non ha acconsentito alla dominazione del peccato; interviene altresì
in favore della verginità di Maria anche dopo la nascita di Gesú (semper Virgo). Parlando
di Assunzione, ammette tale possibilità affermando nonostante che questa verità non
è presente nelle Sacre Scritture sia per non oscurare l’Ascensione di Cristo che per ovviare
all’idolatria che potrebbe risultare da tale tesi.
Dall’analisi di cui prima delle omelie scelte di Samuel Dambrowski emerge che
la mariologia luterana, almeno nel primo secolo della Riforma, è molto chiara e profonda.
Si potrebbe pure formulare una tesi che nella maggior parte, il detto insegnamento è simile
alla mariologia cattolica, sopratutto dopo Il Concilio Vaticano II e dopo il riordinamento
della teologia e della pratica ecclesiale alla luce della Bibbia e dell’eredità teologica dei
secoli perciò potrebbe costituire una base importante dell’incontro ecumenico e del risanamento
dei pregiudizi tra cattolici e luterani. |