Abstrakt: | Le opinioni sulla natura dell’anima sono varie: “[...] questi crede infatti
che le anime sono immortali e sopravvivono quindi dopo la morte del
corpo, quello non crede che le anime sopravvivano ma che muoiano col corpo
stesso; il parere d’un altro è che non soffrano niente immediatamente, ma, deposto
il corpo umano, venga loro concessa un po’ di vita e poi ricadano sotto la
legge della mortalità” 1. Queste opinioni contrastanti vengono espresse sull’argomento
dell’elemento (im)mortale che vivifica il corpo umano e lo abbandona
nel momento della sua morte. Nell’antichità c’erano le persone, tra cui i pagani
e i cristiani, che diffondevano la tesi, secondo la quale l'anima dell'uomo è immortale.
Se l’opinione di un pagano, sostenente la mortalità dell’anima è comprensibile,
la stessa opinione nella bocca di un cristiano stupisce fortemente. Secondo
molti esiste un abisso tra quello che è classico (ma non cristiano)
e quello che è cristiano, ma anche è vero, che le opinioni analoghe in diversi
questioni fondamentali, costituiscono il ponte che leghi i due mondi. Il filo conduttore
che unisce Eraclito ed Arnobio è la convinzione che l’anima è mortale.
A tale conclusione potrebbe arrivare un lettore che aveva eseguito un’interpretazione
poco attenta nei confronti di Eraclito e di Arnobio sull’argomento della
destinazione dell'anima. |